Unire eccellenza nella progettazione, controllo di cantiere e monitoraggio nel tempo per garantire la durabilità!
Con 22 anni di esperienza nell’ingegneria del legno – andando in prima linea a diagnosticare e risolvere problemi di durabilità – ho visto davvero di tutto. Statisticamente è raro che un edificio subisca i carichi massim di progetto quali ad esempio il terremoto, il carico neve, raffiche di vento estreme o un grave incendio. Ma l’acqua? Ce la ritroviamo ogni giorno nelle docce, cucine, locali tecnici e durante i temporali o una semplice pioggia. Tubi sotto pressione o membrane danneggiate possono trasformare una semplice goccia in un guaio serio in pochissimi anni.

So che non è sempre facile parlare dei punti deboli del legno – dopotutto, noi di Ergodomus, e sono sicuro non siamo i soli, amiamo questo materiale per la sua bellezza, le prestazioni e la sostenibilità. Ma è giunto il momento di fare luce anche su questi “lati oscuri” per il futuro delle costruzioni in legno: abbiamo lavorato tutti duramente per convincere il settore delle costruzioni che ci si può fidare del legno! In questo articolo condivideremo piccoli segreti tratti da casi reali, così da fornire a tutti gli strumenti base per progettare, costruire e mantenere strutture in legno veramente durature.
E sì, diciamolo, i problemi di durabilità spesso si traducono in grattacapi assicurativi non facili da risolvere; liti infinite alla ricerca del colpevole. Con questo articolo vorrei limitare questi fenomeni. Ci provo, ma vorrei leggere i vostri commenti nella pagina LinkedIn dove verrà pubblicato questo articolo.
Il progetto, questo sconosciuto
La durabilità inizia in fase di progettazione. Fin dal Giorno 1, architetti, ingegneri ed impiantisti, consulenti energetici, etc… per:
- Eliminare zone di ristagno d’acqua con pendenze corrette e aggetti adeguati
- Prevedere dettagli con scossaline e impermeabilizzazioni facilmente realizzabili e controllabili
- Testare le prestazioni dei dettagli critici in condizioni reali
- Considerare l’invecchiamento dei materiali (es. esposizione UV) durante l’installazione e per tutta la vita utile dell’edificio. Ma con un Piano B sempre pronto!
La durabilità non può essere “subappaltata” all’impresa o chissà chi: è parte integrante del progetto come lo sono le strutture, gli impianti, gli interni, il paesaggio, etc…
Il controllo della qualità in cantiere
Anche i calcoli perfetti ed i dettagli più meravigliosi sono destinati a fallire in mancanza di una posa precisa e controlli di qualità severi. Progettisti, direttori dei lavori e responsabili di cantiere hanno una altissima responsabilità per:
- Verificare la continuità delle membrane e la loro perfetta tenuta prima della chiusura del pacchetto
- Ispezionare scossaline, giunti e connessioni in ogni fase
- Formare gli operatori sui processi più critici. Noi progettisti siamo qualche ora alla settimana in cantiere, loro lo vivono ogni singolo minuto!
Ricorda: non sono i materiali ad avere problemi – è il progetto sbagliato che porta problemi! Una guarnizione di una lavatrice mal posata oggi può diventare marciume domani.
Ora indovina qual è il terzo fattore?
Gli abitanti/utilizzatori: la scheggia impazzita
Per quanto tu progetti o costruisca al meglio, non puoi e non potrai mai controllare come gli utenti vivranno lo spazio. Come useranno gli spazi progettati nei prossimi 5-10-15 anni? Impossibile dare una risposta.
- Edifici pubblici (scuole, biblioteche) possono restare vuoti per settimane/mesi – chi noterà l’eventuale perdita?
- In abitazioni e uffici, perdite nascoste da impianti o modifiche degli inquilini possono scatenare danni silenziosi e subdoli.
È nostro dovere di progettisti e costruttori educare gli utenti finali e/o i gestori, ma le abitudini restano imprevedibili.
La legge di Murphy: il fattore sfortuna
La Legge di Murphy vale anche per il legno: “Tutto ciò che può essere installato male, lo sarà” durante i lavori, e “se c’è un momento peggiore per un guasto, beh allora succederà proprio in quel momento” durante la vita dell’edificio. Guasti casuali ed imprevedibili, piccoli danni nelle membrane, perdite nascoste, tempeste improvvise, terremoti, neve abbondante. Sono tutti imprevisti. Gli ingegneri strutturali li gestiscono con coefficienti di sicurezza e combinazioni di carico opportune; allo stesso modo, il progetto della durabilità deve considerare questi guasti come veri e propri “carichi” e:
- Prevedere una certa ridondanza in materiali e dettagli
- Predisporre piani di ispezione regolari
- Tenere sempre pronto un Piano B per interventi rapidi
Cosa fare quando si presentano i problemi?
Appena compaiono segni di umidità o marciume, eseguire immediatamente un’analisi delle cause: cosa ha ceduto, dove e perché? Le soluzioni variano in base all’elemento interessato (tetto, solaio, parete, trave, colonna, connessione) e all’entità del danno. A titolo di esempio:
- Perdite minori: semplice risanamento o intervento locale sulle membrana
- Perdite moderate: sostituzione mirata della membrana e miglioramento del dettaglio
- Danneggiamenti gravi: rimozione delle parti ammalorate e sostituzione del legno marcio con legno nuovo
Ingegneri strutturisti esperti devono guidare e supervisionare ogni intervento, condurre analisi globali e locali prima e dopo il lavoro. Prima si identifica il problema, più facile e meno costoso sarà ripararlo.
Per motivi di privacy, le foto di progetto sono state ricreate/modificate con AI anziché mostrarti i casi reali.
Monitoraggio: un Investimento sul futuro, NON una spesa
Un sistema di allarme umidità che funziona 24/7 e segnala prontamente il superamento del 20 % di umidità deve essere condicio sine qua non per la durabilità. Compreresti un’auto senza il spie di emergenza?
Un buon sistema di monitoraggio:
- Individua problemi nascosti prima che degenerino
- Consente interventi tempestivi
- Mantiene il valore dell’immobile per decenni
Le due immagini seguenti mostrano le variazioni di umidità nel legno in casi reali e dovuti a perdite d’acqua. Si nota immediatamente il picco verso l’lato. Credits: WoodControl.
Perchè il legno può marcire (ed anche in fretta)
Il legno necessita di acqua + ossigeno per marcire. Se permangono temperature sopra i 10–15 °C, i microrganismi riducono la vita di un elemento in legno in pochi anni. Pensate alle “bricole” di Venezia a forma di clessidra: l’azione delle onde alterna bagnato e asciutto, accelerando la decomposizione. Sopra e sotto la “linea delle onde” la sezione resta piena! Poiché la perdita spesso e volentieri è nascosta dietro le finiture, solo il monitoraggio attivo può rivelarla in tempo.
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“Briccole a Venezia”: la tipica forma a classidra è evidente. Flickr (license CC BY-SA 2.0) 5270_5c4382-dc> |
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I 3 elefanti nella stessa stanza: acqua, legno, ossigeno. 5270_6987eb-9d> |
Sondaggio sulla permeabilità del legno!
Quanto tempo serve perché l’acqua attraversi un pannello Xlam da 200 mm con una membrana con un piccolo danno e 50 mm di massetto sopra? Le risposte spaziano da poche ore a diversi mesi/anni. Scopri il risultato tra qualche settimana nel nostro sondaggio LinkedIn!
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Sondaggio Immagina un pannello di xlam spessore 200mm 5 strati, sopra una membrana impermeabile e quindi 50mm di massetto. Nella membrana per un qualche sconosciuto motivo c’è una piccola lacerazione e sopra il massetto si verifica una perdita d’acqua quantificabile in circa 15-20 gocce/minuto. L’Xlam è completamente a vista da sotto, ovvero non c’è alcun controsoffitto. Quanto tempo passa prima che la perdita si manifesti all’intradosso?
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Controllo degli edifici esistenti
Se un edificio in legno è stato costruito qualche anno fa ed è privo di sistemi di monitoraggio, il mio consiglio è di pianificare un’ispezione semi-invasiva degli elementi chiave tetto, solaio, pareti, travi, colonne. Un tecnico qualificato, basandosi su disegni e segnalazioni degli utenti, può elaborare una diagnosi su misura che scopra per tempo i problemi nascosti, così da “dormire sonni tranquilli”.
Sensori di monitoraggio umidità installati su pannelli in xlam
Conclusioni
Il legno è un materiale straordinario – e noi di Ergodomus lo difendiamo con passione ed energia. Questo articolo non vuole spaventarti, ma sensibilizzare su rischi concreti che possono manifestarsi in pochi anni, non decenni. La durabilità è trasversale, tocca ogni disciplina: architettura, strutture, impianti, involucro, cantiere. E la gestione dell’umidità e dell’acqua deve essere un elemento che accompagna tutta la vita dell’edificio.

Spunti di discussione
Partecipa al dibattito su LinkedIn! Se il link nell’immagine sottostante non funziona, visita il mio profilo personale cliccando qui.
- Hai mai riscontrato problemi di durabilità in progetti in legno? Quali cause li hanno generati?
- Come percepiscono i clienti e i colleghi la durabilità del legno rispetto a calcestruzzo o acciaio?
- Chi dovrebbe occuparsi del monitoraggio continuo dell’umidità negli edifici pubblici?
- Un sistema di monitoraggio ti ha mai salvato da interventi costosi? Qual è stato il risultato?
- Quanto tempo pensi impieghi il legno a ridurre l’umidità dell’1% (es. dal 18% al 17%)?
Pronto a garantire la durabilità del tuo prossimo progetto in legno?
Non aspettare: contattaci oggi per costruire strutture a prova di futuro!
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