L’edificio è collocato in prossimità del centro storico di Modena, a ridosso del vecchio scalo merci ferroviario, dove aveva sede la Carrozzeria Scaglietti di Modena famosa in quanto indissolubilmente legata al glorioso marchio della Ferrari, che ha realizzato in collaborazione con Pininfarina le carrozzerie della Ferrari Mondial, Ferrari Monza, Ferrari TestaRossa, Ferrari Dino. L’intervento prevede il recupero dell’edificio che sarà sede di uno studio creativo di moda che cerca casa, una casa delle idee e la vuole dentro un fabbricato che ricorda ancora l’operosità, le idee e la grande capacità di creare altrettanti “vestiti”.
L’obiettivo formale-progettuale era di mantenere il fabbricato storico perché riconoscibile negli elementi tipologici e stilistici dei fabbricati artigianali anni 50.
Abbiamo intervistato il progettista dell’opera Arch. Gabriele Marasmi assieme al suo collega arch. Alessandro Migliori dello Studio Fabbricart che si sono avvalsi della nostra consulenza per la parte ingegneristica delle strutture in legno.
Perchè il legno?
La scelta del legno si è resa indispensabile per tanti motivi: la necessità di mantenere le strutture esistenti inserendo il nuovo corpo edilizio strutturalmente indipendente; le interferenze con il contesto ambientale che riduceva le possibili attività in cantiere e quindi la trasportabilità, il montaggio in spazi ridotti, la qualità del progetto finale ed infine la necessità di creare un fabbricato ad alta efficienza energetica (classe A+)
La scelta del legno ha comportato sacrifici?
Il progetto iniziale, una volta valutato l’approccio costruttivo xlam, ha avuto una qualificazione maggiore. La struttura in legno è diventata elemento architettonico/formale reso qualificante dal progetto strutturale ricco e curato dello studio Ergodomus. Il mio progetto ha integrato e valorizzato gli elementi strutturali.
Come è stata l’interazione tra progettazione architettonica e strutturale?
Le complessità esistenti con spazi ridotti di montaggio e assemblaggio, mantenimento dell’immobile esistente e integrazione delle soluzioni impiantistiche, sono state ben affrontate e gestite con un continuo afflusso di informazioni e gestione in sinergia tra le diverse figure professionali coinvolte.
La disponibilità dello studio Ergodomus a sviluppare e analizzare particolari architettonici e risolvere le mie necessità estetiche-formali ha conferito al lavoro finale, credo, una qualità architettonica molto superiore alle aspettative. L’approccio BIM ha permesso, mediante l’interscambio di un file .ifc, di identificare le intersezioni ottimizzando la progettazione interdisciplinare riducendo costi e tempi.
Avete incontrato problematiche con l’amministrazione comunale?
Appare paradossale come, in un epoca dove il tema del riuso e del recupero sia perno fondamentale delle tematiche ambientali ed edilizie, si debba sempre contrastare l’incapacità di un’amministrazione a recepire le proposte innovative e qualitativamente superiori.
Nel nostro caso abbiamo potuto mantenere in essere il carattere dell’immobile, preservare la sua contestualizzazione tipologica pur creando un nuovo involucro assolutamente performante senza avere alcuna semplificazione procedurale o risparmio di oneri.
Abbiamo dimostrato insieme allo studio Ergodomus che la strada del riuso e del recupero qualitativo del nostro patrimonio edilizio è possibile anche in situazioni critiche con risultati altamente qualificanti.
La necessità di inserire il nuovo fabbricato in una struttura esistente ha obbligato ad avere un tracciamento delle fondazioni perfetto al 100%: la tolleranza era solo di 0,5 cm in 23 ml lineare ed è solo grazie all’approccio BIM con conseguente scambio multipiattaforma su file .ifc che gli elaborati prodotti dallo studio Ergodomus sono stati gestiti in coerenza per la parte fuori terra in legno, mettendo anche l’impiantista nelle condizioni di ottimizzare il proprio lavoro mediante un controllo delle sovrapposizioni in fase progettuale.
Il montaggio della struttura è avvenuta in solo una settimana lavorativa compresi tutti i fissaggi. In altri sette giorni sono state completate tutte le finiture e messa la struttura fuori acqua. Per ottenere questi risultati è fondamentale la fase di ingegnerizzazione.
Conclusioni
dirigere un cantiere dove si utilizza il legno è un piacere! Come progettista posso in poco tempo vedere la mia “creazione” e il cliente ha la immediata percezione della qualità del suo investimento. Tempi certi, costi certi , qualità assicurata.
Clicca sul seguente link per approfondimenti sull’intervento alle Ex-Officine Scaglietti
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FABBRICART è uno studio di architettura fondato nel 2004 da Alessandro Migliori e Gabriele Marasmi che, dopo esperienze professionali individuali, decidono di dare vita a una attività comune che riprendesse il percorso iniziato insieme con la Tesi di Laurea e interrotto temporaneamente per soddisfare esigenze diverse. Questa eterogeneità ben riconoscibile nei caratteri dei due architetti ha prodotto un legame profondo e proficuo, che ha garantito allo studio una crescita costante.
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