Nello scorso articolo ( Tenuta all’aria – Parte 1. Impermeabilità all’aria, perché?) abbiamo introdotto il concetto di tenuta all’aria di un edificio, e del perché della sua importanza. Oggi affronteremo l’argomento dal punto di vista normativo, spiegando anche in cosa consiste il Blower Door Test e in che modo si esegue.
Sebbene ad oggi nessuna regione italiana abbia introdotto formalmente l’obbligo di garantire la tenuta all’aria dei nuovi edifici, in alcuni casi (Province Autonome di Trento e Bolzano) è già presente, a livello locale, un regolamento in tal senso. Il primo ente pubblico italiano a rendere obbligatoria la verifica della tenuta all’aria è stato l’agenzia CasaClima di Bolzano nel 2007, (inizialmente solo per edifici con Ventilazione Meccanica Controllata, e poi per tutti gli altri edifici residenziali); in seguito, la Provincia di Trento, traendo spunto dalla Direttiva CasaClima per quanto riguarda metodi di misurazione e limiti dei valori di ermeticità, ha reso obbligatoria la verifica della corretta tenuta all’aria degli edifici di nuova costruzione che mirano alla classe energetica A e A+ (DGP 1539/2012 e successivi aggiornamenti). In tutti i casi, per misurare la tenuta all’aria si rimanda all’esecuzione del Blower Door Test (di seguito indicato come BDT).
Tale metodologia di test è nata in Svezia alla fine degli anni ’70 per valutare la tenuta dei serramenti, ed è caratterizzata dall’essere rapida, non distruttiva e poco invasiva. I risultati di un BDT consistono in una misura di tipo quantitativo del livello di ermeticità dell’edificio, e sono molto attendibili in quanto difficilmente influenzabili da fattori esterni (il test è sconsigliabile solo in condizioni di forte vento).
Prima di entrare nei meriti del test, facciamo un rapido excursus normativo:
Esecuzione del test
Le norme UNI individuano due metodi di svolgimento del test:
Come si esegue un Blower Door Test?
Servendosi di un ventilatore (ermeticamente incassato nel vano di una porta-da qui il nome del test), si crea una differenza di pressione tra interno ed esterno.
Un’operazione importantissima, preliminare al test vero e proprio, consiste nel creare una depressione costante di 50 Pa, e nel cercare eventuali perdite d’aria lungo la superficie dell’edificio (aiutandosi con strumenti come anemometro, termocamera e generatori di fumo).
Successivamente, a intervalli di 10 Pa, viene creata una depressione crescente, dai 10 ai 70 Pa, mentre un computer registra il flusso di volume d’aria; le coppie di dati ricavati (Flusso d’aria V [m3/h] e gradiente di pressione DP) vengono riportate su di un grafico, ottenendo una linea retta. E’ consigliabile, ma non obbligatorio, ripetere il test anche in condizioni di sovrapressione, reiterando la procedura sopra descritta.
n50=V50/VL è il numero di ricambi orari, dove:
V50: volume d’aria passante attraverso la ventola in condizioni di DP=+/-50Pa [m3/h]
VL: volume d’aria testato (m3)
I valori di n50 rilevati, vanno confrontati con i limiti da normativa. Di seguito, elenchiamo le prescrizioni valide per la Provincia di Trento e per le certificazioni Casaclima (per ulteriori approfondimenti, si veda l’articolo “Blower Door Test, indicazioni normative” a questo LINK!!!!!)
Limiti vigenti da Direttiva Casaclima 2015 (validi per la Provincia Autonoma di Bolzano, in tutte le classi energetiche)
Il test è obbligatorio per ogni classe energetica, e deve essere eseguito secondo il metodo A. I valori prescrittivi sono descritti nella seguente tabella:
È consigliabile effettuare il test quando si è ancora in grado di compiere interventi migliorativi (come, ad esempio, a valle di più fasi del cantiere).
Limiti vigenti nella Provincia Autonoma di Trento, per classi energetiche A e A+
Si legge nell’allegato al DGP 162/2016:
La verifica di tenuta all’aria tramite il Blower door test, metodo che permette di valutare il flusso di ricambio dell’aria dell’involucro edilizio, deve essere effettuata secondo UNI EN ISO 9972:2015 metodo A (prova di edificio in uso). Il valore massimo da rispettare è pari a:
Alcune immagini dell’esecuzione del test
Una volta assimilate tutte queste nozioni, come facciamo a metterle in pratica per progettare un edificio in legno a perfetta tenuta?
Vi diamo appuntamento al prossimo articolo, per trattare alcuni dettagli costruttivi!
Se vuoi approfondire consultando tutti gli articoli finora da noi pubblicati su questo argomento vai alla pagina /Blower Door cliccando
Articolo redatto da Ergodomus in collaborazione con Ing. Bifulco Francesca – Master Universitario di II livello in “Costruzioni in Legno” a.a. 2015/2016 – Alma Mater Studiorum Università di Bologna