In questo articolo cercheremo di evidenziare i principali aspetti e limiti del trasporto in container sulla base dell’esperienza maturata nei nostri cantieri.
L’interesse per il legno come materiale da costruzione sta conoscendo un incremento a livello mondiale, coinvolgendo continenti come quello asiatico e quello africano, nei quali non esistono attualmente stabilimenti di produzione. Questo comporta la necessità di programmare il trasporto inter-continentale del materiale. Una possibile soluzione per l’invio del materiale è l’utilizzo dei container, che permettono di trasportare il materiale, sia via terra che via nave, mantenendolo sempre all’interno di un’unica unità di carico dal centro di produzione fino alla destinazione finale. Questo consente di proteggere al massimo gli elementi per tutta la durata del viaggio, senza esporli agli agenti atmosferici.
Un aspetto da tenere accuratamente in considerazione nella movimentazione su container è quello delle dimensioni massime del contenitore, le quali sono state standardizzate per rispettare vincoli stradali ed adattarsi a diversi tipi di mezzi di trasporto. Risulta quindi necessario un attento studio degli elementi che compongono la struttura fin dalle prime fasi di ingegnerizzazione, in modo tale da ottimizzare lo spazio disponibile e ottenere così un risparmio economico. Le misure standard più comuni sono riportate nella tabella seguente:
Sono disponibili container con aperture disposte anche sul tetto. Il tipo di cassone deve essere valutato preliminarmente in funzione delle modalità di carico in stabilimento e di scarico in cantiere.
Oltre ai limiti dimensionali, non bisogna trascurare il peso massimo trasportabile. Ovviamente con carichi elevati la movimentazione della merce risulterebbe difficile e costosa. Se si considera il rapporto tra il peso massimo trasportabile e il volume del container, il legno è un materiale che ben si presta ad ottimizzare lo spazio disponibile.
Un altro aspetto cruciale da non sottovalutare nella progettazione del trasporto è il tempo.
Come sappiamo uno degli aspetti più importanti nel processo edilizio è la programmazione delle tempistiche, che permette di coordinare i vari operatori già in fase progettuale. Normalmente per un edificio in CLT si devono considerare circa dalle 4 alle 8 settimane necessarie alla produzione, che possono variare a seconda di produttore, quantità e periodo dell’anno.
Nel caso di trasporto via nave, questo aspetto diventa ancora più importante in quanto alle settimane di produzione vanno aggiunte le settimane necessarie per il viaggio. Innanzitutto la merce deve essere prelevata dalla fabbrica e portata al porto più vicino. Una volta arrivata nel porto di carico il container viene posto in custodia temporanea per qualche giorno fino allo stipo sulla nave, da lì naturalmente il tempo di transito varierà a seconda dell’ubicazione. La merce scaricata nel porto di destinazione, deve essere sottoposta a sdoganamento, perdendo così altri giorni, prima che possa essere spedita al recapito finale. Dalla fine della progettazione all’inizio delle fasi di cantiere possono quindi intercorrere anche 12-15 settimane!
In questo scenario è facile comprendere come eventuali errori di progettazione possano avere effetti devastanti sulla programmazione delle tempistiche, comportando dei ritardi a catena che si ripercuotono inevitabilmente sull’economia globale del processo edilizio. La progettazione integrata (BIM) è quindi un aspetto imprescindibile in questo tipo di contesti.