Sentiamo parlare frequentemente di efficienza delle strutture in legno, tuttavia il riferimento è quasi sempre a quella di tipo energetico. Uno degli aspetti più importanti ed interessanti dell’ingegnerizzazione di un edificio risiede però nello studio della sua efficienza strutturale, intesa come ottimizzazione del rapporto tra resistenza e costo di produzione e realizzazione degli elementi che lo compongono.
A tale scopo risulta molto utile l’utilizzo di software di calcolo ad elementi finiti di comprovata validità, soprattutto nel caso di strutture composte o particolarmente complesse.
Mediante l’utilizzo del programma di analisi strutturale Dlubal RFEM abbiamo recentemente studiato l’ottimizzazione di un solaio composto da travi in legno lamellare accoppiate tramite viti a lastre in CLT. Tale esperienza, che ha portato ad un risparmio finale dell’ordine del 20% in termini di costi e tempi di produzione, si è rivelata a nostro avviso paradigmatica del valore reale che può avere un maggiore investimento nelle fasi di progettazione.
Ripercorrendo brevemente le fasi principali dell’analisi della struttura sopra descritta, il primo passo è stato quello di realizzare un modello geometricamente e meccanicamente corretto; a tal fine si è proceduto a:
Sono quindi state calcolate le forze di trazione ortogonale alla fibratura in prossimità del foro circolare e valutate le eventuali interazioni con l’intaglio. Per quanto riguarda il dimensionamento e la verifica delle viti di rinforzo il software ha dato indicazioni sia graficamente che numericamente in linea con la normativa (il grafico mostra chiaramente come i picchi di forza si localizzino in zone ruotate di circa 45° rispetto all’asse della trave). L’ottimizzazione si è pertanto concentrata sulla ricerca della dimensione massima del foro e della sua posizione in relazione rispettivamente alle dimensioni della trave e della posizione dell’intaglio.
Il lavoro principale si è poi concentrato sull’ottimizzazione delle connessioni. Esse rappresentano uno degli elementi che influenzano in maggior misura strutture di questo tipo, sia per quanto riguarda il comportamento meccanico, andando ad incidere sul grado di interazione tra gli elementi connessi, sia per quanto riguarda i costi, in termini di materia prima e tempi di realizzazione.
Una volta deciso il tipo di connettore, l’obiettivo è stato quello di calcolarne il numero minimo necessario a garantire la resistenza desiderata ed il rispetto dei limiti di deformazione imposti dalla vigente normativa. Si è pertanto lavorato sul numero di tratti in cui suddividere la trave e sull’interasse delle viti da tenere all’interno di ogni tratto.
In questa fase il software utilizzato si è dimostrato una risorsa fondamentale per almeno tre motivazioni:
Preme infine sottolineare che lo scopo del presente articolo è quello di informare sui vantaggi offerti da una progettazione precisa ed approfondita e non quello di spingere il progettista ad affidarsi incoscientemente al solo programma di calcolo. Infatti, pur rappresentando un potentissimo strumento di ausilio alla progettazione, il software non potrà mai sostituirsi al progettista, al quale rimane sempre la responsabilità di controllare e verificare criticamente i risultati così ottenuti.
Ulteriori approfondimenti su esempi di modellazione condotti dallo studio Ergodomus tramite il software Dlubal RFEM, possono essere trovati al seguente link:
Xlam: modellazione ed analisi di un solaio a sbalzo in due direzioni:
Articolo redatto da Ergodomus in collaborazione con Ing. Zuani Massimo – Master Universitario di II livello in “Costruzioni in Legno” a.a. 2015/2016 – Alma Mater Studiorum Università di Bologna